Le principali patologie della spalla
È determinato da un’incongruenza tra il muscolo deltoide e i muscoli extrarotatori (sovraspinato, sottospinato e piccolo rotondo). Un prevaricare del muscolo deltoide determina un innalzamento e una lateralizzazione della testa dell’omero che conseguentemente diminuisce lo spazio sotto acromiale, portando successivamente ad impingement il tendine sovraspinato con il legamento coraco-acromiale e con l’articolazione acromion-claveare, laddove spesso sono frequenti sclerosi sotto forma di osteofiti.
L’indagine radiografica evidenzia eventuali sclerosi dell’articolazione acromion-claveare, patologia molto frequente in questo tipo di impingement.
Il primo stadio dell’impingement rende evidente un ispessimento della borsa.
Il secondo stadio è determinato da una retrazione fibrotica della borsa, che non svolge più la funzione di cuscinetto, e dalla iniziale sofferenza del tendine sovraspinato a livello dell’inserzione trochitica. Può inoltre verificarsi insorgenza di microcalcificazioni a livello dei tendini del sovraspinato, sottoscapolare o capolungo del bicipite.
Il terzo stadio dell’impingement è determinato dalla lesione parziale o totale della cuffia dei rotatori: raggiunta questa condizione, il paziente dovrà necessariamente sottoporsi a intervento chirurgico
Il tendine del capolungo del bicipite si trova tra il tendine sovraspinato e tendine sottoscapolare: è in parte intra articolare ma extra sinoviale. Percentualmente, si tratta del tendine che è più frequentemente coinvolto in processi flogistici, in particolar modo sotto forma di tenosinoviti dovute a sovraccarico, conflitti ed eventi degenerativi.
Il tendine del capolungo del bicipite ha funzione di centraggio e opposizione alla migrazione craniale della testa omerale rispetto alla glena della scapola. La perdita di tale funzione provoca la compressione del sovraspinato e aumenta le probabilità di lesioni da conflitto.
La marcata distensione del tendine può portare all’insorgenza di processi tendinosici o lesioni parziali. Non è infrequente il riscontro di calcificazioni intrinseche al tendine o comunque interne alla guaina tendinea. Sublussazioni o lussazioni del tendine del capolungo del bicipite sono evenienze abbastanza rare, che in linea generale avvengono per traumi di grossa entità.
Il tendine del capolungo del bicipite è stabilizzato dal legamento coraco-omerale, legamento gleno-omerale superiore e tendine sottoscapolare: qualora questi elementi vengano a mancare per rottura o lassità, il tendine si lusserà medialmente.
È una condizione dolorosa caratterizzata da depositi di calcio a livello della cuffia dei rotatori. Si tratta di una patologia maggiormente associata alla spalla ma riscontrabile a livello di tutto il corpo. È diagnosticabile mediante RX che evidenzia la presenza di calcificazioni. Per questa patologia è fortemente consigliato il trattamento conservativo.
La patogenesi della tendinopatia calcifica non è certa: l’ipotesi più accreditata è che derivi da fenomeni di metaplasia, con cellule tendinee che, in assenza di ossigeno dovuta alla scarsa vascolarizzazione, producono calcio creando conseguentemente depositi calcifici sul tendine.
Tra le altre cause, troviamo anche i processi degenerativi: infatti, il deposito di calcio è uno dei modi con cui il tessuto tendineo dimostra il suo invecchiamento.
L’andamento di questa patologia segue tre stadi: precalcifico, calcifico e post calcifico (questo ciclo potrebbe compiersi nell’arco di più anni)
Nel primo stadio si verifica la metaplasia dovuta da un’alterazione delle condizioni meccaniche e metaboliche del tendine. Durante lo stadio calcifico, avviene il vero e proprio processo di calcificazione. A questa fase corrisponde il dolore acuto accusato dal paziente: i severi sintomi si localizzano nella parte superiore della spalla con rigidità su tutta l’inserzione del sovraspinato. Nella fase post-calcifica, il calcio solidificato sparisce così come il dolore accusato dal paziente.
I sintomi della tendinopatia calcifica potrebbero essere abbinati a borsite sub-acromiale, tendinopatia del capolungo del bicipite o lesione totale della cuffia dei rotatori.
L’artrosi è una malattia articolare (artropatia) caratterizzata da degenerazione progressiva della cartilagine e di altri tessuti articolari: osso subcondrale, legamenti e membrana sinoviale.
Tra le articolazioni maggiormente colpite da tale patologia vi è anche l’articolazione acromion-claveare. Questa, infatti, viene sottoposta a continuo stress quando l’arto superiore viene utilizzato oltre l’altezza della spalla. Di conseguenza, la cartilagine è soggetta a erosione con danneggiamenti a carico delle ossa sottostanti e dei tessuti molli. Gli effetti di questa patologia comportano una progressiva limitazione dell’articolazione, con dolore e perdita parziale del range di movimento durante l’uso dell’arto superiore. Tra i fattori di rischio, troviamo: età, obesità, microtraumi ripetuti.
In caso di lesione sub-totale o totale del tendine sovraspinato è necessario ricorrere a intervento chirurgico.
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