Infiltrazioni di PRP
Plasma Ricco di Piastrine
Che cos’è il PRP
Il PRP – Plasma Ricco di Piastrine è un prodotto di derivazione ematica, caratterizzato dalla forte concentrazione di fattori di crescita; viene utilizzato a scopi terapeutici, per la sua peculiare capacità di stimolare e facilitare la rigenerazione tissutale, in diversi ambiti specialistici tra cui l’ortopedia.
É costituito da plasma con una concentrazione di piastrine più alta rispetto a quella che si riscontra nel sangue normale. Si tratta, infatti, di una sostanza emoderivata del tutto naturale.
Come si ricava il PRP
Il PRP si ottiene tramite la centrifugazione, dopo il prelievo di un campione di sangue dal paziente stesso (di origine autologa).
Gli effetti del PRP
Il trattamento si basa sul concetto che le piastrine, di cui è ricco il PRP, rilasciano un’ampia gamma di mediatori ed altre sostanze che promuovono la riparazione tissutale ed influenzano il comportamento di altre cellule, modulando l’infiammazione e la neoformazione di vasi sanguigni. Le piastrine giocano un ruolo fondamentale nel mediare la guarigione di un tessuto danneggiato, principalmente grazie all’azione dei fattori di crescita.
Quali condizioni vengono trattate con il PRP
sono utilizzate nel trattamento di lesioni croniche di tipo degenerativo, come l’edema della spongiosa ossea subcondrale, lesioni muscolari e cartilaginee.
Il PRP può accelerare la guarigione di lesioni croniche a carico dei tendini, come nel caso di: tendinosi Achilleo o tendinosi rotuleo del ginocchio, ecc.
Terapie basate sul PRP sono applicate per la gestione di patologie degenerative ortopediche, come l’artrosi del ginocchio, dell’anca e della caviglia.
Il PRP è utilizzato per accelerare la rimarginazione delle ferite
Procedura
Innanzitutto, è necessario sottoporsi ad una visita specialistica con il Dr. Nicolangelo Lupelli, durante la quale verrà diagnosticata la patologia e l’adeguatezza ad effettuare le infiltrazioni di PRP.
Sono esclusi i pazienti che presentano le seguenti controindicazioni: alterazioni della coagulazione del sangue, malattie infettive in fase acuta, malattie ematologiche, piastrinopenia, patologie epatiche, infettive e neoplasie.
Istruzioni per il paziente
SETTE GIORNI PRIMA E DOPO l’infiltrazione è sconsigliato assumere farmaci FANS (antinfiammatori/aspirina)
IL DOLORE POST-INFILTRAZIONE può durare fino a 12/24 ore. Si consiglia di assumere al bisogno paracetamolo (Tachipirina).
In casi particolari è consigliabile utilizzare un BENDAGGIO FUNZIONALE/TUTORE o comunque limitare il carico dell’articolazione per un paio di giorni
DOPO IL TRATTAMENTO INFILTRATIVO è consigliato un ciclo di sedute di FKT (fisiokinesiterapia)
NON CI SONO SPECIFICHE CONTROINDICAZIONI: il paziente può tornare alle attività quotidiane
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